Questa storia del Garante che vuole bloccare Report ci deve ricordare che il potere si arrampica sempre sugli specchi pur di non far vedere la verità.
Ghiglia parla di "pedinamenti" e "vita privata", come se fosse un personaggio di un film giallo.Ma Report cerca solo di fare il suo lavoro: dire cosa succede davvero nelle stanze del potere.
Se un'Autorità, che dovrebbe garantire la privacy, corre dai partiti, non siamo più nella privacy, siamo nel privé.
E poi, si tratta di mail di servizio, mica do bigliettini d'amore. Se un Garante scrive alla sua segreteria che va da Arianna Meloni, quella non è più posta privata. Diventa un documento pubblico.
La cosa che mi fa più paura è questa confusione voluta tra pubblico e privato. Così chi comanda può sempre dire: "State violando la mia privacy!" quando gli fai una domanda scomoda.
Ma la democrazia funziona solo se sappiamo cosa fanno quelli che decidono per noi. Altrimenti che libertà di stampa è? Che informazione è? Diventa tutto un "non toccate qui, non guardate lì".
E io che credevo che la privacy fosse per proteggere i cittadini, non i potenti.
P.S. Ranucci ha ragione: quando tentano di bloccare una trasmissione, non è solo censura. È come se togliessero l'acqua potabile a un paese. L'informazione libera è un bene comune, come l'acqua.
(A. Battantier, Italien Néandertalien, 11/25)
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