(Il problema è davvero solo Hamas? Il problema è un sistema di potere che genera mostri per poi giustificare la propria mostruosità.Se un "cattivo" ammazza qualcuno, è "orrore indicibile". Se un "buono" fa saltare in aria un intero quartiere residenziale perché "lì dentro c'era forse, dicono, un tizio di Hamas", è "diritto alla legittima difesa". Hamas riuscirà mai a eguagliare i risultati dei "buoni"? Riuscirà a trucidare 100.000 persone? A seppellire sotto le macerie 20.000 bambini? A fare a pezzi 280 giornalisti? No. È chiaro che non sono all'altezza. Sono degli incapaci nel business della morte industriale)
Il coro dei Virtuosi Occidentali, intona l'aria immortale "Che schifo la violenza (quando non è la nostra)". E i nostri direttori d'orchestra, a Washington, battono il tempo con la bacchetta.
I miliziani di Hamas, quelli che dovevano essere polverizzati, liquefatti, risucchiati in un buco nero dalla furia giustiziera di Israele...oh, guarda un po', stanno in formissima. Sono tornati in scena come un cattivo di un film horror a basso budget.
Il mainstream, quello che ci ha abbeverato con la storia "Hamas spazzatura da eliminare", ora si straccia le vesti perché hanno giustiziato dei collaborazionisti. Che si aspettavano? Un processo con la giuria popolare e l'avvocato d'ufficio pagato dalle tasse di Gaza?
Una bella cerimonia di riabilitazione? Hanno giustiziato dei traditori collaborazionisti dimostrando che Hamas non è stata sconfitta.
È il gioco delle parti più ipocrita del mondo. Se un "cattivo" ammazza qualcuno, è "orrore indicibile". Se un "buono" fa saltare in aria un intero quartiere residenziale perché "lì dentro c'era forse, dicono, un tizio di Hamas", è "diritto alla legittima difesa".
Il problema è Hamas (nato con il Mossad ed i soldi di Israele per distruggere l’OLP di Arafat dall’interno). Creiamo noi il mostro, lo finanziamo, lo armiamo perché combatta il mostro di ieri (che, guarda caso, era il mostro che avevamo creato il giorno prima), e poi quando il mostro nuovo ci morde il culo, fingiamo un attacco di isteria e lo bombardiamo per due anni di fila. E ci stupiamo se non muore?
La domanda ora è: ma Hamas riuscirà mai a eguagliare i risultati dei "buoni"? Riuscirà a trucidare 100.000 persone? A seppellire sotto le macerie 20.000 bambini? A fare a pezzi 280 giornalisti? No. È chiaro che non sono all'altezza. Sono degli incapaci nel business della morte industriale. Noi, i civilizzati, abbiamo il brevetto, la tecnologia, la catena di montaggio del massacro. Loro hanno ancora i metodi artigianali, antiquati. Quasi commuove, la loro inefficienza.
E il 7 ottobre? Quel giorno maledetto che ha fornito il pretesto perfetto per trasformare Gaza in un parcheggio? Se poi vogliamo parlare del come sia stato possibile il 7 ottobre e a cosa sia servito si apre un altro bel capitolo. Ma no, meglio chiudere quel libro. Quello è un capitolo che non si legge. È top secret. È come chiedersi come faccia un prestigiatore a farti sparire l'elefante. La magia sta nel non fare domande. Tu devi solo stare lì, a bocca aperta, e accettare la realtà che ti viene servita: loro sono il Male Assoluto, noi i Giusti. Punto. Il resto è complottismo…e il gelido affiorare di un vuoto. Un vuoto di senso, di umanità. Vedo il riso della morte dei cecchini, la follia burocratica dell'orrore, i dettagli minimi, spezzati, di vite ridotte a niente.
Il problema è Hamas; ma il problema è davvero solo Hamas?
Il problema è un sistema di potere che genera mostri per poi giustificare la propria mostruosità. Il dolore è un flusso di dati, le vittime sono numeri intercambiabili, la colpa è sempre altrove. Niente di nuovo dal fronte occidentale, si tratta del solito manuale del dominio: creare una minaccia, ingigantirla, e offrire se stessi come unica soluzione.
Dimentichiamo le origini ciniche di Hamas, dimentichiamo i 100.000 morti, dimentichiamo i bambini dilaniati. Ricordiamo solo l'ultima offesa, quella che giustifica la nostra. Siamo servi volontari di un potere che ci chiede di abdicare alla nostra umanità in cambio di un posto dalla parte "giusta" della mitragliatrice. Vero Giorgia?
(A. Battantier, Frammenti per l’Apocalisse, Italien Néandertalien, 10/25)
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